Studio Psicoterapia psicoanalitica Dr.ssa Laura Chiuselli Psicoterapeuta

Orientamento psicoanalitico

L’orientamento psicoanalitico è un particolare atteggiamento o “postura”, che indica un’attenzione costante alle vicende del paziente e come esse siano state elaborate e si siano organizzate all’interno del mondo psichico di esso. La “postura” indica, in particolare, la necessità di conservare un atteggiamento non giudicante, di curiosità e rispetto per le vicende di vita del paziente, anche al di fuori della stanza di consultazione e presuppone che questo abito rappresenti un modo abituale di approcciarsi alle vicende umane di ognuno, in ogni situazione.

Nella relazione terapeutica è molto importante che si riesca a stabilire un clima di comprensione e di tolleranza verso tutto ciò che il paziente ci dice di sé e che in lui suscita particolari sentimenti di colpa, di umiliazione o di vergogna. Riuscire ad accettare quelle parti di sé più infantili e regressive permette al paziente di far suo questo atteggiamento e di potersene identificare, acquisendo così una diversa postura verso quelli stessi aspetti di sé che lo hanno portato a stare male.

Il lavoro terapeutico è incentrato sui motivi che hanno spinto il paziente a sviluppare la sua particolare forma di adattamento alle proprie vicende, interne ed esterne, attraverso la costruzione del suo individuale e caratteristico mondo psichico, in funzione del suo bisogno di mantenere ad un livello costante i propri sentimenti di benessere e di sicurezza.

“L’analista mira ad aiutare il paziente ad accettare, alla fine del processo analitico, quegli aspetti di desiderio infantile che hanno suscitato dolorosi conflitti e che sono diventati una minaccia nel corso del suo sviluppo. [ … ] scopo analitico fondamentale è di condurre il paziente a “diventare” amico di quegli aspetti precedentemente inaccettabili. “
J. Sandler (1984)

Il colloquio psicologico è caratterizzato dall'incontro tra due persone, una della quali riconosciuta esperta in relazioni interpersonali, e l'altra consociuta come cliente, intervistato o paziente, il quale si aspetta di trarre beneficio da una seria discussione delle proprie esigenze con questo esperto.

"Harry Stack Sullivan"

"Alcuni dicono che quando è detta, la parola muore. Io dico invece che proprio quel giorno comincia a vivere."

-Emily Elizabeth Dickinson

Il termine clinica in psicologia clinica rimanda, in maniera più o meno diretta, alla presa in carico di difficoltà, crisi, conflitti di carattere psicologico che implicano una qualche dose di sofferenza, se non addirittura un vero e proprio disturbo di rilevanza psicopatologica. Lo psicologo clinico si occupa della sofferenza psicologica in senso lato e di quella parte della sofferenza psicologica che assume la forma dei disturbi mentali. L’interesse preminente non è quello di conoscere il disturbo attraverso i sintomi, quanto piuttosto conoscere il disturbo attraverso la persona. Per questo lo psicologo clinico prende in considerazione una serie di elementi che non riguardano più il disturbo ma le caratteristiche della persona nella quale quel disturbo si presenta. un processo di valutazione globale del disturbo, della persona e del rapporto tra persona e disturbo.

 

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