L’abitudine del bere è un problema sociale di rilevanza internazionale, con conseguenze sia sanitarie che economiche. Tale abitudine è molto diffusa tra gli studenti adolescenti.
Il binge drinking consiste nel consumo di una quantità eccessiva di alcol in un periodo di tempo limitato, seguito da periodi liberi da alcol di durata variabile. Lo scopo principale di queste “abbuffate alcoliche” è l’ubriacatura immediata, nonché la perdita di controllo.
Tradizionalmente, sei bevande quotidiane sono state considerate il cut – off per il binge drinking, tuttavia, questo cut – off è stato recentemente messo in discussione.
La definizione attualmente accettata di binge drinking negli Stati Uniti, in base alle linee guida del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA), è il consumo di cinque o più bevande in un’unica occasione da parte dei maschi (un’occasione può fare riferimento a un intero giorno) e di quattro o più bevande in un’unica occasione da parte delle femmine, generalmente entro due ore, almeno una volta nelle ultime due settimane. Questa modalità di consumo porta il tasso di alcol nel sangue (blood alcohol concentration, BAC) a 0,08% o valori superiori.
Nel Regno Unito, la definizione di binge drinking del National Health Service (NHS) consiste nel bere più del doppio dell’alcol normalmente assunto quotidianamente in una sola occasione. Il binge drinking nei maschi consiste nel bere più di 8 unità di alcol, pari a circa tre pinte di birra con alta gradazione alcolica, mentre per le femmine consiste nel bere più di 6 unità di alcol, equivalenti a due grandi calici di vino. Tali indicazioni vanno prese con le dovute cautele, poiché la tolleranza soggettiva e la velocità di consumo dell’alcol variano da individuo a individuo.
Dal punto di vista epidemiologico circa il 90% dell’alcol consumato dei giovani di età inferiore a 21 anni è sottoforma di binge drinking. Sulla base di differenti studi il binge drinking sembra essere più comune:
· Nella fascia di età tra i 16-24 anni rispetto agli individui di età superiore. Spesso il binge drinking ha inizio intorno ai 12 anni, tende ad aumentare durante l’adolescenza, raggiunge un picco tra i 18 e i 22 anni e poi diminuisce gradualmente. La prima assunzione avviene in un’età di passaggio, in cui i giovani vogliono essere indipendenti dalla famiglia e subiscono fortemente le influenze del gruppo dei pari;
· Nei maschi rispetto alle femmine, con il doppio della prevalenza tra i primi. Le femmine, anche quando sono incinte, spesso hanno difficoltà ad abbandonare l’abitudine al binge drinking ed è stato calcolato che una donna su 25 assume dosi critiche di alcol durante la gravidanza, tanto da rendere più frequente l’aborto spontaneo, la sindrome alcolica fetale e altre patologie correlate al feto;
· Nei sudamericani rispetto agli europei e ai nordamericani, seguiti a loro volta dagli africani e dagli asiatici. Le differenze etniche possono essere in parte spiegate da fattori ereditari. Ad esempio negli asiatici la predisposizione al binge drinking è legata alla presenza nel DNA di mutazioni in omozigosi del gene aldeide deidrogenasi 2 (ALDH2) sul cromosoma 12, che non permettono di smaltire bene l’alcol;
· Negli individui con reddito familiare basso;
· Negli individui celibi/nubili rispetto a quelli conviventi o coniugati.
I fattori di rischio per l’insorgenza del binge drinking includono:
· Basso status sociale;
· Notevoli disponibilità economiche;
· Basso autocontrollo;
· Disturbi della condotta;
· Suggestionabilità;
· Problemi psicologici;
· Problemi in famiglia;
· Bevute di gruppo;
· Delinquenza minorile.
Le ragioni che spingono i giovani ad avvicinarsi all’alcol sono fondamentali. Queste ragioni sono definite “motivazioni al bere”.
I giovani bevono per cinque motivazioni principali:
· Per rafforzare le emozioni positive (36%);
· Per ridurre o evitare le emozioni negative (25%);
· Per conformarsi al comportamento del gruppo di pari (25%);
· Per far fronte ai problemi (13%);
· Per conoscere altri giovani (1%).
In particolare, nei maschi prevale il desiderio di uniformarsi al gruppo e provare sensazioni piacevoli, nelle femmine il desiderio di evitare la solitudine e fuggire dai problemi quotidiani, nonché di auto-curarsi dalla depressione o stati d’animo negativi.
Relativamente alle conseguenze psichiche del binge drinking è stato dimostrato che esso può influenzare la memoria, l’umore e, a lungo termine, può portare a gravi problemi di salute mentale. L’alcol in grandi quantità è neurotossico, un suo consumo eccessivo e prolungato nel tempo è in grado di distruggere i neuroni, causando importanti danni neurologici.
Gli studi in corso sono focalizzati sugli effetti del binge drinking negli adolescenti ed evidenze recenti suggeriscono che il cervello degli adolescenti sia particolarmente vulnerabile a tali effetti in quanto a questa età è ancora in via di sviluppo.
Studi americani che hanno confrontato le neuroimmagini e i test neurocognitivi di minorenni binge drinkers e non bevitori hanno scoperto che i binge drinkers presentavano una compromissione della memoria e una ridotta capacità di ragionamento, specie se iniziavano a bere molto presto. Il loro ippocampo aveva dimensioni inferiori di circa il 10% rispetto ai non bevitori. Inoltre, il loro lobo prefrontale mostrava una riduzione della sostanza bianca e un assottigliamento corticale.
Tenuto conto che la maggior parte dei decessi tra i binge drinkers è rappresentata da incidenti stradali, un terzo dei quali coinvolge i giovani tra i 15 e i 20 anni, è necessario aumentare l’attenzione pubblica. Diffondere informazioni sui rischi derivanti dal binge drinking può essere un’adeguata strategia per prevenire il fenomeno. Fornire programmi educativi e assistenza specialistica può rivelarsi efficace.
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